La colla per le scarpe: l’evoluzione del mastice, i cambiamenti e le soluzioni ai problemi d’incollaggio riscontrate nella storia.

Un passo nella storia necessario per comprendere meglio le regole di un incollaggio perfetto. Andiamo a scoprire quali sono stati gli sviluppi e le cause che hanno determinato le trasformazioni dei prodotti e dei processi produttivi nelle calzature. Cosa usavano i maestri calzolai di un tempo per incollare le scarpe? come mai l’Italia è famosa in tutto il mondo per le sue fantastiche calzature?

Con questo articolo andiamo a conoscere a fondo, il misterioso e complesso mondo dei “collanti” o se preferiamo chiamarli in gergo tecnico utilizzato dai maestri calzolai… “MASTICI”.

Per questo viaggio nella “Storia del mastice per le scarpe” porto con me Diego Merizzi, uno specialista molto esperto sui collanti per calzature. Dalle mie parti, ovvero dal distretto calzaturiero Fermo-Maceratese, Diego ha fatto spesso parlare di se. Il suo intuito e la sua esperienza hanno aiutato diverse aziende a risolvere i vari problemi d’incollaggio che si ponevano nella maggior parte dei casi, tra suola e scarpa.

Un vero maestro del mastice per calzature…

Diego Merizzi per me è stato un vero maestro. Applicando i suoi consigli e facendo tesoro delle sue esperienze, abbiamo ottenuto sempre risultati eccellenti nelle soluzioni dei problemi legati al mondo del mastice per calzolai e delle colle per calzature e pelletteria.  Questa specifica parte del mio personale know how nel mondo delle scarpe, lo devo a lui.

Ma ora, dopo questo doveroso preambolo, andiamo a scoprire, la storia dei collanti per calzolai. Quali sono state le soluzioni ai problemi che oggi fanno parte del patrimonio genetico delle aziende di scarpe italiane che producono calzature di vera qualità made in Italy.

La storia delle colle e del mastice per calzature

incollaggio suole, colla e mastice per calzature

Le prime colle per calzature…

Si hanno notizie di colla per le scarpe già dal paleolitico. Veniva usata dall’uomo di Neanderthal, poi dagli egiziani ai greci e romani, colle di pesce e di ossi di seppie… Ma forse siamo andati un pò troppo indietro, perché il periodo storico che ci interessa, ovvero il progenitore del nostro attuale mastice da calzolaio, risale intorno al 1930.

In quegli anni ci fu uno sviluppo dell’industria chimica e plastica che portò numerose tipologie di colle per le scarpe, chiamate genericamente “adesivi per calzature” o “colle sintetiche per le scarpe”.

Mastice per calzature segreto

Il Mastice per calzature, un segreto militare…

La Seconda Guerra Mondiale diede grande spinta all’industria chimica delle colle, furono elaborati materiali ipossidici, neoprene e altro ancora. Tutti questi elementi non furono tuttavia disponibili al grande pubblico prima del termine della seconda guerra mondiale, perché fino a quel periodo erano considerati un “segreto militare”.

Dal secondo dopoguerra in poi, l’industria chimica crebbe notevolmente arrivando a sviluppare colle adesive altamente specializzate e colle resistenti all’acqua realizzate anche per applicazioni particolari come ad esempio, l’industria aerospaziale.

Il primo mastice sintetico: Il mastice neoprenico a freddo…

Agli inizi degli anni ’50 apparve il primo mastice neoprenico per calzature al solvente che sostituì definitivamente, la colla al lattice in gomma di caucciù, usata fino a quel periodo. Il mastice neoprenico al solvente, asciugava prima ed aveva maggior potere adesivo rispetto alla colla al lattice. Il caratteristico colore giallo ambrato del mastice per le scarpe al neoprene, dovuto alle resine in esso contenute, lo ritroviamo ancora oggi.

Mastice e colla per calzature in gomma

Gli anni ’50 la scoperta delle suole in gomma…

Verso la fine degli anni’50 un altro materiale molto più elastico del cuoio, fece la sua entrata nel mercato della calzatura, la suola in gomma.

Ma qual’è il segreto per incollare la suola in gomma?

La gomma presentava delle caratteristiche differenti dal cuoio che ne influenzarono i processi ed anche l’adesivo per calzature utilizzato fino a quel periodo. La mescola della suola in gomma, conteneva delle componenti oleose che crearono diversi problemi ai chimici della colla dell’epoca. Dopo l’applicazione del mastice alla suola, queste sostanze oleose salivano in superficie, neutralizzando l’azione adesiva del mastice neoprenico a freddo.

Fu così che entrò in gioco quello che oggi chiamiamo attivatore per il mastice.

Aggiungendo l’attivatore al mastice neoprenico, il collante formava un film isolante sulla superficie della suola in gomma. Questo film isolante era in grado di fermare la salita in superficie delle sostanze oleose che compromettevano l’incollaggio tra suola e scarpa. Grazie all’attivatore, il mastice neoprenico ritrovò il suo potere adesivo  e per anni fu la colla esclusivamente usata per incollare la suola in gomma alla scarpa.

Il problema della suola di gomma? Un collante tossico…

A mettere di nuovo in crisi l’industria dei collanti dell’epoca questa volta fu il solvente aromatico toluolo. Per far si che il mastice neoprenico avesse un forte potere adesivo sulla gomma, nella formulazione chimica del collante, era presente un alto contenuto di toluolo o toluene ( nome UPAC metilbenzene) un solvente aromatico ritenuto poi, altamente tossico.

La crisi del mastice neoprenico…

Nel 1961 lo stato Italiano vietò l’utilizzo del solvente toluolo. Fù un vero disastro per tutto il mondo delle calzature!  Era impensabile rinunciare all’innovativo fondo in gomma naturale. Le richieste del mercato per le scarpe con le suole in gomma, erano in forte crescita. Le suole in gomma avevano un grip decisamente migliore del cuoio. Altre caratteristiche come elasticità, resistenza e isolamento termico ed elettrostatico, rendevano le scarpe con le suole in gomma idonee per molte modi d’impiego.

Ma come era possibile incollare il fondo in gomma alla scarpa, senza l’utilizzo del toluolo nella formula del mastice neoprenico?

Un nuovo mastice neoprenico per calzature arriva dall’Italia…

Il divieto del toluolo da parte dello stato, fu una notizia sconcertante per il mondo delle calzature. Ma qualcuno stava già pensando all’alternativa al mastice tossico. Un umile chimico italiano, fù il primo a trovare la soluzione che tutti cercavano.

Nel 1962 il dottor Corsi, un chimico italiano dell’azienda Boston, riuscì a formulare un nuovo mastice neoprenico, senza l’utilizzo del Toluolo. La Boston divenne subito l’azienda leader in Italia delle colle per calzature e punto di riferimento per tutte le aziende produttrici di mastice per le scarpe dell’epoca. Il nuovo mastice neoprenico a freddo della boston, denominato “bebe bond 516S” incollava la gomma ed il cuoio come nessun altro adesivo per calzature.

Ma la sete per le novità cresceva insieme al brand “made in Italy”.  C’era la necessità di stupire tutto il mondo con le scarpe italiane. Il gusto del bello ed il fatto bene era ed è ancora percepito dal mondo della moda e del fashion, un esclusiva tutta Italiana.

Il mastice per le suole in poliuretano…

Tra il 1940 ed il 1950 in Germania si stavano facendo esperimenti su un nuovo tipo di materiale, il poliuretano (PU) che aveva lo scopo di competere con le già esistenti e famose fibre di nylon. Fu però solo agli inizi degli anni’70 che il poliuretano fece la sua apparizione nel mondo della calzatura.

La prima azienda a credere in questo innovativo materiale e a stampare suole in Poliuretano per calzature, fu la EPAflex di Vigevano mentre la prima azienda a formulare il primo mastice poliuretanico di qualità, in grado di incollare la suola in poliuretano sulla scarpa, fu la Evo stik dei Fratelli Zucchini.  Questa nuova e potente colla per calzature, portava il nome in codice di X161MP dove MP era la sigla di Maria Pia, storico calzaturificio di Verona, cliente affezionato della ditta Zucchini e primo utilizzatore del nuovo mastice puliuretanico a caldo.

La stessa EPAflex leader dell’epoca sulla produzione di fondi in poliuretano, consigliava l’azienda Zucchini ai propri clienti calzaturieri quando avevano problemi di incollaggio con le suole in poliuretano sulle scarpe.

Oramai era esploso il fenomeno del poliuretano. Un materiale innovativo per le calzature, più leggero della gomma, più resistente all’abrasione e soprattutto più semplice e veloce da produrre.

Gomma per suole delle scarpeI lunghi tempi di attesa per la produzione della suola gomma…

Uno dei grossi problemi della gomma, erano infatti i lunghi tempi del processo produttivo che causava spesso dei forti ritardi nelle consegne che si traducevano poi, in malcontento da parte dei clienti. Per la produzione del fondo in gomma è necessario impastare la gomma di caucciù alla terra. Dopo aver impastato la gomma segue un processo di stampaggio. Estratta la suola in gomma dallo stampo, viene messa a cuocere.

L’esperimento che mise a confronto la resistenza della suola gomma rispetto alla suola in poliuretano

Siamo a conoscenza che in seguito al successo delle suole in poliuretano, in forte competizione con la suola in gomma, furono eseguiti dei test sperimentali per verificare la resistenza nel tempo sia della gomma che del poliuretano. Furono sotterrate delle suole, sia in gomma che in poliuretano. Dopo 5 anni, le suole furono tirate fuori dalla terra e fu possibile osservare che: I fondi in gomma erano quasi interamente disintegrati dal tempo, mentre i fondi in poliuretano erano perfettamente intatti.

Dopo questo esperimento fu possibile constatare che: Mentre il fondo in gomma è pur sempre un materiale naturale, deteriorabile e riciclabile, formato da un impasto di terra e gomma di caucciù, il poliuretano è un materiale sintetico, altamente resistente, ma anche e purtroppo inquinante e difficilmente riciclabile.

Il nuovo mastice al solvente poliuretanico utilizzato per incollare le suole in poliuretano (PU), è tutt’oggi una colla potentissima, nettamente superiore al mastice neoprenico come potere adesivo. Il mastice a caldo poliuretanico, venne impiegato per incollare sia le suole in cuoio che le suole in gomma. 

Preparare le suole prima di applicare il mastice…

Per il cuoio e la pelle non ci sono particolari problematiche all’incollaggio.  Le esigenze di preparazione sia della suola in cuoio che della scarpa in pelle, sono come quelle eseguite per il mastice neoprenico. Per quanto riguarda invece: la gomma, il poliuretano e gli altri materiali innovativi che seguirono nel tempo, i trattamenti di preparazione preventivi al processo d’incollaggio variano, a seconda dei materiali impiegati.  I processi di preparazione delle suole sono tutt’ora fondamentali per garantire un perfetto incollaggio tra suola e scarpa.

Per preparare ogni tipo di suola per calzature ad un perfetto incollaggio alla scarpa, ti consiglio di leggere anche l’articolo: “La colla giusta per incollare le suole delle scarpe”

Dopo le suole in poliuretano seguirono altri materiali…

Dopo il poliuretano arrivarono sul mercato altre tipologie di materiali per la costruzione di suole per calzature, ognuno con le proprie caratteristiche ed ognuno con le proprie esigenze chimiche. Di seguito un elenco di questi materiali per ordine di uscita sul mercato:

  • PVC oggi quasi scomparso dal mercato delle calzature a causa dei suoi componenti chimici tossici ed inquinanti.
  • Politene o polietilene misto a EVA, utilizzato per un breve arco temporale negli anni ’80, per la costruzione di zeppe e plateau.
  • La Para (Gomma naturale estratta dal latice di alcune piante brasiliane).
  • TR e TR light.
  • TPU e TPU modificato.
  • Thunit.
  • Microlite
  • Microporosa
  • EVA oggi è il materiale più impiegato per la tipologia di scarpe da ginnastica e scarpe da tennis, grazie alle sue caratteristiche di: leggerezza, elasticità e resistenza alle abrasioni.

L’EVA oggi è il materiale preferito dagli stilisti per la realizzazione delle suole per le sneakers, grazie alle sue doti di leggerezza, elasticità e resistenza all’abrasione. Ad oggi giugno 2021 questo materiale sta subendo purtroppo una crisi produttiva per la forte richiesta di mercato e la scarsità di approvvigionamento delle materie prime per la fabbricazione.

Nel 91% dei casi oggi si utilizzano mastici al solvente poliuretanici a caldo, per l’incollaggio delle suole per calzature sulle scarpe e come abbiamo detto i processi di preparazione delle suole sono differenti a seconda dei materiali di cui sono composte.

Mastice all'acqua mastice al solvente

Colla a base acqua o mastice a base solvente?

Facendo una considerazione basata sulle mie esperienze direttamente in produzione di calzature,  sono arrivato ad una mia personale considerazione: i collanti a base acqua, non sono ancora pronti a sostenere un perfetto incollaggio che duri nel tempo tra suola e scarpa specialmente su alcune tipologie di materiali termoplastici che sono presenti sul mercato.

Test sulla colla a base acqua…

Nel tempo sono stati effettuati diversi test per verificare il potere adesivo delle colle all’acqua su tutti i materiali che si usano per le scarpe. Purtroppo non tutti i test hanno dato esito positivo. Si è osservato che la colla a base acqua, nell’immediato ha un potere adesivo maggiore rispetto alla colla al solvente. Dopo circa 6 mesi dall’incollaggio però, il risultato cambia. Con il passare del tempo, il potere adesivo della colla a base acqua diminuisce anche del 50% mentre il potere adesivo del mastice al solvente rimane immutato.

La colla a base acqua è ecosostenibile?

L’acqua non è l’unico elemento contenuto nelle colle a base acqua. Dobbiamo considerare che sia il mastice a base solvente sia le colle a base acqua, contengono entrambe elementi sintetici. Senza questi elementi, l’incollaggio di alcuni materiali termoplastici più usati per le suole delle calzature, non avrebbe efficacia. Quindi, la risposta a questa delicata domanda la lascio solo intendere.

Tuttavia le colle a base acqua saranno il futuro dell’incollaggio.

Negli ultimi anni, la colla all’acqua è stata al centro dell’attenzione di tutte le aziende di collanti. Gli sviluppi tecnici sull’incollaggio di questo tipo di colla ha fatto passi da gigante negli ultimi periodi. Come mia consuetudine, data l’importanza di questo delicato argomento, tratteremo la colla all’acqua in un articolo esclusivo. Un tecnico specializzato sulla colla all’acqua, ci aiuterà a capire ed approfondire tutto quello che c’è da sapere per ottenere un incollaggio perfetto che duri nel tempo utilizzando la colla a base acqua. Un importante argomento che non puoi perdere!

Concludo con una simpatica citazione:

“L’italiano è una lingua senza saliva, il napoletano invece tiene lo sputo in bocca e fa attaccare bene le parole, le attacca con lo sputo: Per una suola di scarpa non va bene, ma per il dialetto è una buona colla!”

Erry De Luca

Un ringraziamento particolare al supporto tecnico dello specialista dei collanti Diego Merizzi.

Spero che questo articolo ti sia di aiuto. Scrivimi se hai domande specifiche o dubbi a questo link. Oppure lascia un commento qui sotto,  ti risponderò prima possibile.

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